To be or not to be transgenic

Cari ragazzi qui si parla di OGM, organismi geneticamente modificati e l'approfondimento è dedicato a Sofia Mastroforti della classe 3a C e alla sua passione per la biologia.
Nel 2012 sulla rivista Nature Biotechnology è comparso un articolo dal titolo To be or not to be transgenic, in cui si spiegava come le paure di massa relative alle tecniche di ingegneria genetica non sono spesso fondate su basi razionali. Vi riassumo uno speciale sull'argomento pubblicato nel novembre 2013 da "Le Scienze".
Nonostante le prove scientifiche della sicurezza alimentare dei prodotti OGM, il dibattito sul loro utilizzo imperversa in molti paesi del mondo. Perché? Entro il 2050 dovremo produrre il 70 % di cibo in più e le coltivazioni OGM potrebbero essere uno degli strumenti per raggiungere questo obiettivo. Le rese di mais, soia e cotone transgenici sono tra il 20 e il 30 % in più di quelle tradizionali, il riso transgenico resistente agli insetti dà rese maggiori con meno pesticidi, il cosiddetto Golden Rice ingegnerizzato per produrre vitamina A, potrebbe risolvere il problema del deficit di questa vitamina, che ogni anno causa più di un milione e mezzo di morti. Eppure solo Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina coltivano piante OGM. In Europa e in molti altri paesi, tra cui molti africani, le coltivazioni OGM sono vietate o estremamente limitate. L'Europa ha adottato il cosiddetto principio di precauzione, le piante OGM non saranno diffuse fino a quando non si dimostri che siano assolutamente sicure.
L'umanità ha selezionato artificialmente piante per millenni, alterandone il genoma. E' il caso del grano che è una pianta ingegnerizzata da secoli. Nella selezione di sementi per decine e decine di anni sono state usate tecniche di mutagenesi basate su radiazioni o mutageni chimici. Molte varietà di grano, riso, noccioline, pere sono state ottenute in questo modo e sono ampiamente coltivate in tutto il mondo. Nessuno ha detto niente. Eppure nel momento in cui gli ingegneri genetici hanno iniziato a modificare in maniera mirata i geni di una specie, sono iniziati i dubbi e le paure dei più. La Commissione Europea ha finanziato 130 progetti sulla sicurezza delle piante OGM realizzati da oltre 500 gruppi indipendenti. Nessuno di questi studi ha trovato particolari rischi. Nonostante alcuni affermino che i lavori scientifici contrari alla sicurezza degli OGM non vengano pubblicati sulle riviste internazionali, stento a credere che la comunità scientifica mondiale sia così poco onesta.

Le piante selezionate secondo i metodi classici degli incroci tra individui con caratteri desiderabili e
le più recenti piante modificate mediante l'ingegneria genetica hanno molto in comune.
(http://www.nature.com/scientificamerican/journal/v309/n3/images/scientificamerican0913-80-I3.jpg)

La domesticazione delle piante è, in fondo, una modificazione genetica. In agricoltura tutto è stato geneticamente modificato, ma il grande pubblico non è probabilmente consapevole di ciò. L'applicazione dei concetti scientifici all'agricoltura ha portato alla cosiddetta rivoluzione verde, colture più efficienti migliorate geneticamente. Ma poi sono arrivati gli OGM e molti si sono scagliati contro. Credo che spesso la contrapposizione agli OGM sia più politica che scientifica. Mi sono chiesta spesso quanti oppositori degli OGM saranno fumatori? Perché portare avanti questa lotta, spesso irrazionale, contro gli OGM e non fare altrettanto contro il fumo? Il fumo è ben più deleterio per la nostra salute di quanto non lo sia il mais OGM, eppure fino a pochi anni fa tutti potevano fumare in luoghi pubblici in presenza anche di bambini! Per fortuna poi è arrivata un po' di civiltà.
L'ingegneria genetica applicata alla medicina, all'agricoltura e all'allevamento è una risorsa per il nostro futuro (leggete anche Biotecnologia e ingegneria genetica) e forse bisognerebbe discuterne costruttivamente. Per questo vi riporto alcuni luoghi comuni su OGM e prodotti biologici, spesso erroneamente contrapposti, che Dario Bressanini ci aiuta a capire meglio con occhio scientifico.

Perché tanta ostilità nei confronti degli organismi geneticamente modificati? Per capire come stanno le cose ci affidiamo alla scienza, non ai pregiudizi.
(http://dt.bh/wp-content/uploads/2014/02/Letter01.jpg
http://acuriousmind2013.files.wordpress.com/2013/09/frankenapple-640x458.jpg%3Fw%3D640%26h%3D458)

Miti e realtà sugli OGM
GLi OGM sono sterili: FALSO. E' proprio perché non sono sterili che si utilizzano precauzioni, per esempio la distanza di sicurezza, affinché il polline OGM non contamini le colture tradizionali.
I semi OGM si devono ricomprare ogni anno: DIPENDE. Molti semi di piante coltivate tradizionali sono linee ibride e gli agricoltori preferiscono riacquistare ogni anno i semi per garantire che le piante abbiano le caratteristiche selezionate. In realtà alcuni OGM devono essere comprati ogni anno perché ibridi, proprio come accade in molte coltivazioni tradizionali, ma sono stati prodotti anche OGM non ibridi, i cui semi possono essere ripiantati, senza doverli riacquistare.
Gli OGM sono resistenti ai diserbanti: VERO. E' una caratteristica apprezzata da molti agricoltori, tipica anche di alcune colture non OGM.
La tossina prodotta dagli OGM di tipo Bt è innocua per l'uomo: VERO. Questa tossina utilizzata per ingegnerizzare diverse piante uccide alcuni insetti che danneggiano le colture, ma è innocua per l'uomo.
In Italia è vietato utilizzare OGM: DIPENDE. In Italia è proibito coltivare OGM, ma gli OGM approvati dall'Unione Europea possono essere importati. La soia transgenica è utilizzata per i mangimi anche nel nostro paese.
Gli OGM non aumentano le rese: VERO. Le piante OGM non sono progettate per rendere di più, ma per portare vantaggi a chi li coltiva, per esempio spendendo meno per i fitofarmaci. Tuttavia alcune colture OGM meno attaccate dai parassiti hanno anche dato rese maggiori.
Gli OGM sono indispensabili nella lotta alla fame nel mondo: FALSO. E' uno strumento che potrebbe aiutare a risolvere il problema, ma la lotta alla fame nel mondo è soprattutto di tipo economico e sociale, non esiste un unico strumento che possa risolvere questa vergogna mondiale.
Gli OGM sono incompatibili con i prodotti tipici: FALSO. Si può rendere una varietà tradizionale resistente ad un virus e salvarne la coltivazione come è successo per la papaya nelle Hawaii e come potrebbe esser fatto per salvare il pomodoro San Marzano italiano.
Con l'introduzione degli OGM l'uso mondiale di pesticidi è aumentato: FALSO. GLi OGM progettati per resistere agli insetti hanno determinato una diminuzione dell'utilizzo degli insetticidi e quelli progettati per resistere agli erbicidi hanno permesso di eliminare l'utilizzo di diserbanti particolarmente tossici.
Gli OGM rappresentano una minaccia per la biodiversità: DIPENDE. Considerando la biodiversità delle varietà coltivate, l'uso di OGM non ha influenza su questa, perché i geni estranei vengono introdotti nel genoma delle varietà preesistenti. Dal punto di vista degli insetti, gli OGM resistenti permettono la riduzione dell'utilizzo di insetticidi a vantaggio della biodiversità degli insetti stessi.

Miti e realtà sui prodotti biologici
L'agricoltura biologica non fa uso di pesticidi: FALSO. Ne utilizza alcuni di origine naturale, come i sali di rame, che hanno attività fungicida, ma sono tossici.
L'agricoltura biologica ha rese confrontabili a quelle convenzionali: DIPENDE. Sono solitamente più basse dell'agricoltura tradizionale, ma dipende dal tipo di coltura e dalle condizioni ambientali. Globalmente producono circa il 25 % in meno.
I prodotti biologici hanno migliori proprietà nutrizionali: FALSO. Pur nella naturale variabilità dei casi, non ci sono prove che dimostrino differenze nutrizionali significative tra prodotti biologici e tradizionali.
I prodotti biologici hanno meno residui di pesticidi: VERO. In uno studio dell'autorità europea per la sicurezza degli alimenti, è stato riscontrato che il 96 % dei prodotti tradizionali e il 99 % di quelli biologici sono conformi ai limiti di legge per residui di uno o più pesticidi.
I prodotti biologici sono più sicuri di quelli convenzionali: FALSO. Indipendentemente dal metodo di coltivazione, entrambi i tipi di prodotti devono superare rigorosi criteri di sicurezza.
L'agricoltura biologica promuove la biodiversità: VERO. Uno studio ha dimostrato che la biodiversità in un campo coltivato biologicamente è maggiore di quella di un campo coltivato tradizionalmente. Tuttavia serve più superficie coltivabile per i prodotti biologici. Ogni superficie coltivata ha meno biodiversità di un ambiente naturale.
L'agricoltura biologica ha un impatto ambientale minore: DIPENDE. Gli studi sono complessi, ma dimostrano che non è sempre vero, a causa, soprattutto, delle minori rese.

Forse la soluzione potrebbe arrivare da un utilizzo integrato di tecniche di colivazione tradizionali, biologiche e OGM, finalizzato al miglioramento delle rese nell'assoluto rispetto dell'ambiente, della salute e di uno sviluppo sostenibile. Per ora si assiste spesso ad una contrapposizione sterile tra "fazioni opposte".
Grazie alla rivista "Le Scienze" per averci fornito così tanti spunti di riflessione. Ora non resta che discuterne in classe per poter giudicare meglio quello che ci viene detto dai media.

Referenze

Freedman D.H. (2013) I cibi OGM sono il male? Le Scienze, 543: 82-87.
Meldolesi A. (2013) Cinquanta sfumature di biotech. Le Scienze, 543: 88-93.
Bressanini D. (2013) OGM tra miti e realtà. Le Scienze, 543: 94-97.
Bressanini D. (2013) Si fa presto a dire biologico. Le Scienze, 543: 98-101.
To be or not to be transgenic

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)